Percorso di coaching individuale: come funziona?


A cosa serve un percorso di coaching individuale? Come si svolge? Qual è il ruolo del coach? Quali sono le tecniche adoperate? In questo articolo rispondo ad alcune delle curiosità più comuni sul mio lavoro, che è molto più concreto di quanto si possa immaginare.

Andiamo con ordine.

1) A cosa serve il coaching individuale?

Il tratto che accomuna le persone che intraprendono un percorso di coaching è l’indecisione e l’insoddisfazione. Devono fare una scelta importante e non riescono a decidere. A volte invece si sentono prive di motivazione e si stancano presto di ogni cosa. Oppure hanno mille idee e progetti e non sanno su cosa concentrarsi, così che finiscono per non portarne avanti neanche uno. O ancora hanno un progetto ben preciso o una difficoltà specifica, una sfida in particolare, e non hanno idea di come affrontarla.

In tutti questi casi un percorso di coaching individuale può essere la strada giusta.

Il coaching serve a riflettere, ad acquisire consapevolezza, a mettere in ordine le idee, a consolidare il coraggio e la motivazione. Il coaching ti aiuta a prendere in mano la tua vita, a capire quali sono le scelte che ti riempiranno di orgoglio e ti eviteranno i rimpianti, a decidere per il meglio quando il meglio è già chiaro dentro di te ma tu non riesci a metterlo a fuoco.

Un percorso di coaching individuale è una strada che ti porta a raggiungere il tuo obiettivo, qualunque esso sia, e a tracciarla sei proprio tu.

2) Qual è il ruolo del coach?

In quanto coach aderente ai principi ICF, il mio ruolo non consiste nel darti una soluzione preconfezionata, perché rischierei di danneggiare la tua autostima. Il coaching non è una consulenza tradizionale: è un procedimento in cui il coach ha il compito di supportare e stimolare il coachee. Affinché tu riesca a riconoscere il problema, a trovare le risposte, a potenziare le competenze per raggiungere il tuo obiettivo.

Inoltre, è indispensabile la mia totale assenza di giudizio. Per la riuscita del processo, devi sentirti completamente a tuo agio, così che tu possa aprirti senza remore. E ogni informazione che condividerai con me resterà tra noi, garantita dal segreto professionale e dal codice etico di ICF.

3) Come si svolge un percorso di coaching individuale?

L’incontro tra coach e coachee avviene in un setting privato, che sia in presenza o che ci sentiamo per telefono, così che non ci siano interruzioni né interferenze. La mia attenzione è interamente rivolta a te.

Il primo passo è comprendere la situazione di partenza in tutte le sue sfaccettature. Attraverso domande specifiche e feedback costruttivi, ti guido nell’identificare il vero problema. La mia abilità sta nel metterti subito a tuo agio, così che tu possa raccontarti senza filtri e avvertire già un primo sollievo. Ogni tua risposta, ogni gesto, l’intonazione della voce e l’espressione del volto, sono tutti segnali che interpreto per farti la domanda giusta al momento giusto.

Quando identifichi il vero problema, puoi passare a definire l’obiettivo prioritario. È probabile che sia necessario fare un lavoro di vera e propria messa a fuoco, perché spesso non si hanno le idee chiare su ciò che si vuole ottenere. Il tuo obiettivo dev’essere specifico e deve avere certe caratteristiche perché tu possa tracciare la rotta per raggiungerlo.

Nell’avanzamento del percorso di coaching individuale facciamo proprio questo. Ti aiuto a sistemare le cose al posto giusto: il problema, l’obiettivo, la strategia. E a valutare ogni aspetto delle tue scelte. E mentre rifletti, ti faccio notare come ti senti, a differenza di come ti sentivi alla partenza e di come pensi che ti sentirai all’arrivo. Questo ti permette di regolare l’asticella della motivazione e di mantenere l’energia, la determinazione e la disciplina necessarie. Sessione dopo sessione, ti accompagno in un percorso di consapevolezza.

Chiarito l’obiettivo, sei in grado di valutare quali risorse ti occorrano. Se sono già tutte presenti, se alcune vanno riscoperte o se hai bisogno di acquisirne di nuove. Questa fase è molto significativa per l’autostima. Perché tante persone non si rendono conto di tutte le capacità che possiedono e di quante volte le abbiano già utilizzate.

Pronto l’equipaggiamento, puoi passare a strutturare il piano d’azione, che in parte ha già iniziato a delinearsi durante il percorso di coaching. Sicuramente metterlo in pratica con il mio supporto fa la differenza, perché il mio compito sta proprio nell’aiutarti a trasformare ogni ostacolo in un’occasione di crescita. Fino al raggiungimento dell’obiettivo.

4) Quali sono le tecniche adoperate?

Domande potenti, feedback costruttivi, postulati, tecniche per il decision making, per ristrutturare velocemente il significato di un’esperienza negativa, per sradicare le convinzioni limitanti. Sono tante le metodologie che utilizzo. Lo scopo di volta in volta può essere stimolare la riflessione, responsabilizzare, alleggerire, motivare, portare alla luce ciò che giace nascosto, far fiorire nuove idee.

Le nuove idee spesso arrivano proprio dall’affrontare le difficoltà in modo nuovo. Spesso i miei e le mie coachee si stupiscono nel rendersi conto di quanto sia producente lavorare sulla mentalità. Sull’approccio. Sul cambio di prospettiva.

E misurare durante il percorso i progressi raggiunti, la strada già fatta, le varie tappe raggiunte, accrescerà la tua autostima, la forza, la motivazione.

Se ho risposto alle tue curiosità e desideri saperne di più sul coaching individuale, ti basta compilare il form e richiedere la tua prima consulenza telefonica, gratuita e senza impegno.

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