Cambiare lavoro: cosa sei disposto a fare? Un vademecum in 7 punti


L’ultimo articolo sul blog voleva riflettere sulle conseguenze che si hanno quando si mette a tacere l’importante necessità di cambiare un lavoro ormai tossico e sui grandi benefici e le nuove certezze che invece si ottengono dopo il cambiamento.
Ricorda che i dubbi ci boicottano, ma noi possiamo boicottare i dubbi!
Ognuno di noi è differente e ha la sua storia: nei sette punti di cui tra poco scriveremo, qualcuno si riconoscerà in tutti, in parte o magari solo in uno.

Se decidi ora che sei disposto a considerare di cambiare lavoro, sappi che per percorrere una nuova strada occorre prima vederla e avere gambe libere e forti per camminare con passo deciso fino al traguardo.

Quindi cosa sei disposto a fare per trovare la strada giusta e ottenere il lavoro che sei nato per fare?

7 sono i punti fondamentali per raggiungere il tuo obiettivo!

1 Liberati dai condizionamenti che hai avuto finora

I condizionamenti possono arrivare dai genitori che temono lavori diversi da quelli che hanno portato loro sicurezza e stabilità. Il mito del posto fisso era la priorità di quelle generazioni che hanno cominciato presto a lavorare sognando di acquistare la prima lavatrice, il primo televisore e la prima auto.

Ogni generazione parte da un tipo di benessere differente e quindi ha desideri e priorità diverse, ma soprattutto ogni persona hai i suoi bisogni e i suoi desideri!

L’incubo dei genitori è che i figli possano fare la scelta sbagliata: purtroppo, è una paura che prenderà corpo prima o poi se non sceglierai di ascoltare te stesso. Per timore di non deluderli.

O magari, a temere problemi economici sono il tuo compagno o la tua compagna: t’invitano a resistere oppure cercano in qualche modo di aiutarti dicendoti che dopotutto quello che non va lì accade un po’ dappertutto. Lo fanno in buona fede certo, ma poi anche loro pagano lo scotto per una mancanza di serenità che diventa rassegnazione.

In queste situazioni è importante chiarire che loro non sono te e tu non sei loro: seguire le proprie attitudini non significa essere meno sensibile o amorevole o responsabile.

2 Liberati dall’urgenza di cercare l’approvazione degli altri
Cercare l’approvazione degli amici, dei colleghi, dei capi, del partner, solo per evitare un conflitto, ti mette nella spiacevole condizione di essere tra due o più fuochi nella situazione in cui abbiano posizioni diverse tra loro!
Liberarti da questo bisogno significa debellare l’insicurezza che non ti fa decidere.
Ogni volta che dici sì mentre pensi no, vai ad accumulare un debito con te stesso!
Debito su debito diventa un mutuo al tuo interno con la rata più pesante di quella del mutuo di casa!
Inizia a dire no quando pensi no e sì quando ti trovi davvero d’accordo e in questo modo inizi ad alleggerire il mutuo dentro di te.

3 Liberati dal giudizio degli altri! 
È molto correlato ai primi due, ma la paura del giudizio degli altri è ancora più profonda in quanto spesso maschera il giudizio che ci diamo di noi stessi.
Questa paura è la più bloccante e insidiosa perché distorce la nostra percezione andando ad aumentare ed aggravare gli altri timori, focalizzandoci per lo più su scenari negativi.
Siamo noi ad essere giudici severissimi con noi stessi, simulando anticipatamente come verremmo etichettati se incappassimo in un grande errore di valutazione nel pensare che cambiare lavoro sia possibile nonostante i vari avvertimenti ricevuti. Così facendo ci identifichiamo come deboli, ingenui, superficiali.
Se davvero i tuoi affetti pensassero questo di te, il vero problema sarebbe un altro, altro che cambiare lavoro.

La stima che hai di te stesso è forte quando arriva proprio dall’accettazione e dall’amore che provi per te e che ti rende libero di fare le tue scelte.

Pensa alla scienza: gli scienziati sperimentano da sempre e i risultati attesi possono essere differenti da quelli che si avverano: se gli scienziati s’identificassero con le proprie attese, la ricerca non esisterebbe più. Al contrario, gli esperimenti stimolano gli scienziati a considerare anche varianti non prese in considerazione in precedenza: da un errore potrebbe arrivare la scoperta più grande.

4 Decidi del tuo futuro, pianificando passo dopo passo!
Organizzarsi significa valutare tutti quei fattori che rendono concreta e attuabile la tua volontà.

Significa stabilire un lasso di tempo in cui attuare le varie azioni, rendere sostenibile il periodo di transizione per trascorrere al meglio il periodo in cui resterai ancora nell’attuale azienda, lavorare su te stesso riscoprendo le tue qualità e rinforzandole.

L’importante è che tu sia consapevole che la decisione presa è quella giusta, poi ti organizzi per fare i passi necessari ad arrivare esattamente dove vuoi.

Che sia tra tre o sei mesi dipende da te e dalla tua situazione.

Nel momento che ti organizzi, senti di avere le redini in mano di ciò che fai e della tua vita, cambiando subito la percezione di forza che hai in te!

Inizia a prendere una delle decisioni più importanti della tua vita e tieniti pronto per iniziare il decollo.

Ricorda che quando voli secondo le tue regole e in buona compagnia non potrai che continuare ad esplorare nuovi cieli e nuove terre … da lassù la tua vista sarà allenata a cogliere quei dettagli che contano.

5 Rompi gli schemi ripetitivi per vedere le opportunità
Siamo diversi man mano che passa il tempo e facciamo esperienza.

È importante fare un aggiornamento anche di noi stessi perché la nostra identità cambia assieme a noi, con il tempo e con l’esperienza. Ne sei consapevole?

Dopo gli studi desideravi diventare responsabile di una grande realtà, per molto tempo hai avuto l’opportunità di svolgere quella mansione e hai anche ottenuto i tuoi successi, ma oggi lo trovi frustrante…può darsi che i tuoi metri di misura o valori siano cambiati.

La grande realtà prima appagava la tua idea di carriera, mentre oggi magari preferiresti entrare in una realtà più piccola e intima dove il tuo contributo potrebbe fare una grande differenza.

In quest’ottica, conta sapere cosa per te oggi ha un significato più allineato a quello che sei come persona.

Desideri avere accanto un team di belle persone, pronte a condividere esperienze e idee senza timore di perdere qualcosa, ma con lo stimolo di essere un valore aggiunto alla squadra?

Vorresti colleghi o superiori meno focalizzati sul proprio orticello pronti ad accogliere il talento piuttosto che affossarlo come fosse una minaccia?

Fai chiarezza, archivia la vecchia versione di te per vedere quella aggiornata e capire dove vuoi andare.

6 Chiedi un supporto di fiducia che ti aiuti: anche i migliori atleti hanno un coach che li aiuta a dare il meglio.
Rivolgerti solo alle persone che fanno parte della tua cerchia ti restituisce sempre lo stesso punto di vista!

In tutte le aree della nostra vita quotidiana abbiamo chiaro chi è l’esperto a cui rivolgerci: che sia il meccanico, il nutrizionista, il dentista e possiamo andare avanti con un lungo elenco, ma se si tratta di crescita personale perché ci sembra strano sentire uno specialista?

Per quale motivo parlare di crescita personale può sembrare strano in relazione ad un percorso di scoperta e apprendimento della persona?

Anche nello sport oltre allenamento fisico e alla tecnica oggi si è sviluppata una grande consapevolezza: è la testa a fare la differenza.

7 Usa un metodo che ti permetta di allenare la determinazione, la motivazione e le abilità che ti occorrono
Senza un supporto esperto, si parta belli carichi e poi costanza e motivazione si perdono e tornano le vecchie scuse e i vecchi pretesti.

Oppure succede di avere lo sguardo fisso solo sull’ostacolo che ora è diventato “una montagna troppo alta da scalare… avevano ragione gli altri quando dicevano che ci avrei perso troppo tempo ed energie per ritrovarmi non in cima ma sotto un burrone!”

Assolutamente no! Metti il collirio negli occhi per ripulirli ed ora allenati a vedere diversamente.

Fare un piano d’azione e metterlo in pratica significa fare esperienza e condividerla per correggere ciò che non è funzionale; significa trovare una nuova strategia, in modo che la determinazione cresca e non si appiattisca di fronte alle difficoltà.

Ti accorgerai di come avrai stimoli per spostare i limiti sempre più in là, di quanto sei in grado di fare e di creare le soluzioni adatte a te.

“Chi ben comincia è a metà dell’opera” dice il proverbio.

“Spesso non sono le circostanze ad essere povere di occasioni, siamo noi ad avere una visione impoverita delle circostanze”.

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